Ottobre è stato il mese europeo della sicurezza informatica. Sono tantissimi gli eventi organizzati nel nostro paese per l’occasione e siamo felici di notare come la cyber security sia un tema sempre più centrale sia per le aziende che per i privati cittadini.

Su questa scia, noi di boolebox abbiamo pensato di approfondire una tematica poco nota in Italia ma che è diventata davvero centrale, negli ultimi anni: l’ethical hacking.

In questo articolo ti spiegheremo di cosa si tratta e perché l’hacking etico è un ottimo strumento per tutte le aziende che vogliono investire in sicurezza e – soprattutto – nella prevenzione.

Che cos’è l’ethical hacking?

L’hacking etico è una pratica volta a scoprire eventuali vulnerabilità nel sistema informatico dell’azienda che ne fa ricorso. Si tratta di un cyber attacco a tutti gli effetti. Nomen omen, del resto: ethical hacking, intrusione etica. Viene simulata una violazione ai sistemi informatici dell’azienda interessata, con l’occhio dell’hacker, e vengono portati alla luce tutti i possibili difetti, le falle e le vulnerabilità che rappresentano rischi più o meno gravi in termini di sicurezza IT.

Come si svolge l’ethical hacking nel dettaglio? Prima di tutto vengono concordate delle priorità con l’azienda, a seconda delle necessità specifiche. L’hacking etico può infatti essere infrastrutturale, cioè riguardare tutta l’infrastruttura informatica aziendale, oppure applicativo, nel caso in cui prenda in esame una singola applicazione o un singolo software utilizzati in azienda. L’ethical hacking comprende spesso anche la conduzione di campagne di phishing, vishing e smishing. Quest’ultima attività è volta a scoprire quanto i dipendenti o clienti di un’azienda siano vulnerabili a truffe digitali perpetrate via mail, telefono o sms.

L’ethical hacking si svolge generalmente in tre fasi:

  • Test di vulnerabilità su sistemi informatici o applicazioni aziendali. È costituito da una fase di valutazione per far emergere le falle di sistema, un test di accesso (penetration test) che sfrutta le falle individuate per provare a violare dati e informazioni sensibili e una fase di Red Teaming, che non si concentra solo sulle vulnerabilità tecniche di sistemi e applicazioni ma anche su minacce derivanti da errori/disattenzioni umane o legate ai processi aziendali.
  • Proposta di misure di sicurezza da adottare per porre rimedio alle vulnerabilità emerse.
  • Verifica dell’adeguatezza delle soluzioni adottate.

Gli strumenti, le strategie e le tecniche adottate sono le stesse utilizzate da un hacker criminale. L’unica vera differenza è l’obiettivo finale. In questo caso non si vuole danneggiare un’azienda o un’organizzazione ma, anzi, si stabiliscono i passaggi da attuare per migliorarne sicurezza e protezione.

Perché l’ethical hacking è uno strumento valido nel prevenire attacchi cyber nelle aziende?

Le minacce informatiche sono in costante aumento. Nel 2021 gli attacchi cyber a realtà aziendali europee sono aumentati dal 16 al 22% rispetto al 2020 e il trend è in continua crescita. L’impatto causato da ransomware, malware e altre tipologie di attacco informatico è enorme e spesso deleterio per le aziende, costrette a blocchi operativi ed investimenti economici ingenti per riparare il danno. Senza contare l’enorme effetto negativo sull’immagine aziendale!

La consapevolezza crescente rispetto al tema della sicurezza informatica ha portato la maggior parte delle aziende ad investire in questo senso, dotandosi di strumenti e software per la protezione dei dati (a proposito, hai dato un’occhiata alle soluzioni di sicurezza informatica Boolebox? Abbiamo pensato davvero alle esigenze di tutte le aziende!). Spesso però, questo non è sufficiente ed è solo ricorrendo ad un occhio esterno che è possibile individuare criticità e vulnerabilità in sistemi IT apparentemente funzionali. Ecco perché rivolgersi ad ethical hackers è una scelta vincente per le aziende. Un investimento nella prevenzione e una garanzia rispetto alla successiva protezione di documenti, dati e informazioni sensibili.

Come scegliere l’ethical hacker? Come valutare competenze e necessità?

Hai deciso che l’ethical hacking potrebbe essere la soluzione adatta per testare la sicurezza informatica della tua azienda? Bene, ora devi scegliere il professionista più adatto alle tue esigenze. Uno degli aspetti più importanti – ma anche più complicati – infatti, riguarda la scelta della figura che lavorerà al tuo caso.

Spesso è necessario un mix di competenze per poter affrontare una simulazione di attacco informatico completa, che tenga conto di ogni aspetto critico. Sono necessarie figure con competenze verticali su determinate tecnologie ma anche professionisti con conoscenze più trasversali ed esperienza sul campo. Scegliere un team di ethical hackers è quasi sempre la scelta migliore. In base alle esigenze dell’azienda, sarà possibile scegliere un team maggiormente specializzato nella fase di valutazione tecnica su dispositivi e infrastrutture oppure figure più incentrate all’individuazione di falle nei processi aziendali e nel comportamento di dipendenti e clienti.

I nostri esperti potranno sicuramente darti informazioni utili in questo senso e potranno poi aiutarti a dotare la tua azienda di tutte le migliori soluzioni per impedire la perdita dei dati e rendere il lavoro di un hacker davvero difficile! Abbiamo sviluppato diversi applicativi con cifratura di livello militare, per WindowsGmail, Dropbox e tanto altro.

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